PROGETTO TIROTARY – ILLUSTRATI I RISULTATI DEL PROGETTO DEL ROTARY CLUB DI TOLENTINO
Prosegue il progetto “Tirotary†ideato ed attuato dal Rotary Club di Tolentino.
Madrina dell’iniziativa è l’attrice Maria Grazia Cucinotta che nel dicembre del 2009 giunse a Tolentino per la presentazione del progetto. Progetto che, volto ad uno screening sulla funzionalità  della tiroide degli studenti, è stato proposto, dietro la direzione del medico tolentinate Stefano Gobbi, lo scorso anno dal Rotary di Tolentino presieduto da Andrea Passacantando coinvolgendo i ragazzi delle scuole superiori tolentinati.
Il “Tirotary†è stato attuato anche quest’anno con il presidente Gianluca Pesarini con gli studenti delle medie di San Severino Marche e Treia. Il club tolentinate ha messo a disposizione della comunità  locale le proprie professionalità  proponendo un progetto di “service†nei confronti degli altri. Scopo dell’iniziativa è monitorare la funzionalità  della tiroide tra i ragazzi delle scuole, in una fascia di età  dove avvengono i maggiori cambiamenti ormonali e fisici e valutarli preventivamente. La tiroide è una ghiandola importantissima che regola molte funzioni dell’organismo umano.
E’ evidente che il buon funzionamento della tiroide è alla base di una buona salute fisica e mentale. Purtroppo però il numero di individui
che ha problemi alla tiroide è molto elevato – circa una persona su dieci soffre di alterazione della tiroide – e tale stima è sicuramente errata per difetto poiché non sempre i sintomi della malattia sono riconoscibili. Il progetto “Tirotary†mira ad effettuare una anamnesi, una visita e una ecografia della tiroide avvalendosi di una equipe di
medici rotariani di alto livello senza nessun costo per i ragazzi che vivono in città  iodio carente.
I dati ottenuti vengono utilizzati esclusivamente per fini statistici e sono oggetto di convegni e dibattiti pubblici con relatori di elevato spessore. A Tolentino lo studio è stato condotto su un gruppo di 446 studenti del liceo scientifico e classico, dell’istituto tecnico commerciale e professionale di stato, di età  compresa tra i 15 e i 19 anni suddivisi in 170 maschi e 276 femmine. Al termine è stata riscontrata la presenza di 30 noduli tiroidi su 446 ragazzi (6,7%) suddivisi in 8 maschi (26%) e 22 femmine (74%) con un rapporto femmine/ maschi di circa 3/1. In base alla provenienza sono stati riscontrati 22 noduli (74%) in provincia, 6 in altre regioni (20%) e 2 in paesi esteri (6%). Lo studio epidemiologico condotto ha evidenziato una prevalenza della patologia nodulare tiroidea (6,7%) sostanzialmente in linea con la tendenza nazionale (4-7%) e anche il rapporto femmine/maschi 3/1 in linea rispetto al 4,3/1 a livello nazionale. Il valore del 6,7% di prevalenza si avvicina tendenzialmente al limite del 10% e la maggior frequenza nel sesso femminile in questa fascia di popolazione scolare evidenzia che ci troviamo in una zona endemica, a carenza di iodio. A San Severino Marche lo studio è stato condotto su un gruppo di studenti, tra gli 11 e 14 anni, delle medie dell’Istituto comprensivo “Tacchi Venturiâ€, su 313 ragazzi suddivisi in 153 maschi e 160 femmine. Le tiroidi con presenza di noduli sono risultate 9 su 313 studenti (2,9%) di cui 4 maschi (44%) e 5 femmine (56%). A Treia lo studio è stato condotto su un gruppo di ragazzi delle medie dell’Istituto comprensivo “Paladiniâ€, su 122 suddivisi in 65 maschi e 57 femmine. Le tiroidi con la presenza di noduli sono 5 su 122 studenti (4,1%), di cui 4 maschi (80%) e una femmina (20%). Lo studio epidemiologico condotto nelle scuole medie inferiori ha evidenziato una prevalenza della patologia nodulare tiroidea (3,3%) leggermente inferiore con la tendenza nazionale (4-7%) e con il rapporto femmine/maschi 2/3 non in linea rispetto al 4,3/1 a livello nazionale. Il valore del 3,3% (14 noduli), in questo caso, è al di sotto del limite del 10% e il rapporto femmine/maschi 2\3 non dimostra che ci troviamo in una zona endemica, a carenza di iodio.
Questo studio eseguito su un campione così significativo permette di trarre delle conclusioni verosimilmente attendibili sulla reale prevalenza della patologia tiroidea confermando risultati già  emersi in studi precedenti.
Occorre una adeguata prevenzione attraverso l’utilizzo del sale iodato (150 mcg/die) per compensare carenze dietetiche. Serve anche un continuo monitoraggio della popolazione attraverso uno studio ecografico della tiroide e analisi laboratoristiche fin dall’età  scolare. Tutto questo dovrebbe far parte di un follow up ben definito secondo tappe prestabilite per una più attenta sorveglianza sulle dimensioni e sull’evoluzione del fenomeno sul territorio regionale. Un impegno più incisivo a vario livello (sanitario-politico-scolastico) ridurrebbe la prevalenza di patologie della tiroide con un rapporto costo/benefici favorevole.