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Il ROTARY DI TOLENTINO ALLE GIORNATE DI PRIMAVERA DEL FAI

TANTI VISITATORI A PALAZZO BEZZI PARISANI ADOTTATO DAL ROTARYCAPRIOLI ALBERTO E MARIA PAOLA SCIALDONE foto

Il Rotary di Tolentino ha partecipato alle Giornate di primavera del Fai, Fondo ambiente italiano, nella provincia di Macerata. Il presidente del club tolentinate, Alberto Caprioli, ha preso parte ai diversi incontri che si sono tenuti durante la tre giorni dell’evento e quindi anche a Treia alla tavola rotonda “Che cosa fare di tanta bellezza? Ipotesi di valorizzazione delle testimonianze d’età  napoleonica nelle Marche”, moderata dal capo delegazione Fai di Macerata Maria Paola Scialdone. Le giornate di primavera 2015 nel maceratese sono state una lunga maratona iniziata con il convegno scientifico introduttivo, “L’eredità  napoleonica nelle Marche”, svoltosi alla sala Mari di palazzo Sangallo di Tolentino e continuata con le aperture straordinarie gestite da volontari Fai di villa Tusculano ad Appignano, villa Valcampana a Treia, villa Eugenia a Civitanova Marche, palazzo Torri a Macerata e di un museo pubblico, palazzo Bezzi Parisani, dove fu firmato il trattato di Tolentino.

Il palazzo è stato adottato dal Rotary di Tolentino avendo sostenuto ben cinque interventi di restauro degli arredi: tavolo e poltrone nel 2005 e i manufatti tessili nel 2007 della Sala gialla; tutti i tendaggi, due stipiti lignei dipinti, i mobili compreso il letto a baldacchino ed una consolle con specchiera della Sala rossa nel 2009 e 2010; camino, due consolle, gli stipiti della porta e tre ventagli della Sala dei quadri nel 2014. Nonostante il maltempo, l’edizione che si è appena conclusa ha registrato un’affluenza da record, che ha toccato le 10mila presenze, superando così di gran lunga le 6mila del 2014. Ha visto, inoltre, la partecipazione entusiasta di cittadini curiosi ed appassionati che, grazie alla grande disponibilità  dei proprietari e degli amministratori dei beni, ed alle visite guidate degli apprendisti ciceroni, hanno potuto godere delle bellezze storico-artistiche della presenza napoleonica nel maceratese ed entrare in contatto diretto con i valori del Fai che da quaranta anni lavora alla sensibilizzazione degli italiani al bello. Questa edizione, comunque, è stata molto di più: perché ha voluto puntare su un programma di aperture coordinato e coerente che collocasse nella grande vetrina mediatica del Fai e mettesse alla prova per la prima volta su larga scala un circuito turistico sottovalutato, ma importante e possibile che, se messo a sistema e progettato in sinergia, potrebbe rappresentare uno degli aspetti di punta del turismo culturale nelle Marche. Proprio la valorizzazione e la fattibilità  di questo circuito napoleonico è stata al centro del tavolo di lavoro conclusivo organizzato dalla delegazione per sollecitare una rete operativa pubblico-privato e promuovere buone pratiche ispirate dal Fai. Alla presenza degli amministratori comunali dei territori interessati dall’eredità  napoleonica Franco Capponi, Osvaldo Messi, Alessandro Massi, Romano Carancini, dell’assessore alla cultura della Provincia Massimiliano Bianchini e di privati impegnati nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico napoleonico come Alberto Caprioli del Rotary di Tolentino, il critico d’arte Stefano Papetti ha sottolineato l’enorme potenzialità  dell’eredità  napoleonica nelle Marche, non da ultimo per l’enorme bacino di appassionati che potrebbe attirare nella regione. Papetti ha evidenziato, infine, l’importanza e la portata europea dell’argomento e, a fronte delle obiettive difficoltà  attuali a reperire fondi per la tutela valorizzazione dei beni culturali, la necessità  di pensare a un progetto forte, ma soprattutto fortemente condiviso ed europeo, che “sprovincializzi” le testimonianze locali della presenza dell’eredità  napoleonica nel maceratese e nelle Marche tutte, le raccordi a quelle di altre realtà  come la Francia, la Corsica, la Germania e l’isola d’Elba e renda così possibile l’accesso anche a finanziamenti strutturali dell’Ue.

di Carla Passacantando