SUCCESSO PER IL CONVEGNO “TERREMOTO: PRIMA, DURANTE E DOPO” A CURA DEL ROTARY DI TOLENTINO
Sala gremita per il convegno “Terremoto: prima, durante e dopo†a cura del Rotary di Tolentino. In tantissimi, rotariani e non, hanno partecipato, l’altro pomeriggio, all’evento ospitato al cinema Multiplex, nello Spazio 815 di Tolentino. Molti sono giunti anche da paesi limitrofi per prendere parte all’incontro che si è rivelato alquanto interessante. Nel corso del convegno sono stati affrontati diversi argomenti sull’emergenza terremoto e sulla ricostruzione post terremoto.
Dopo i saluti del sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, è intervenuto Cesare Spuri, capo Protezione civile Marche e direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione. «L’emergenza non si è conclusa – ha detto Spuri – una prima parte di tale fase quella dell’assistenza della popolazione, nonché delle necessità , è alquanto inquadrata, mentre quella del sistema delle rilevazioni del danno, della compilazione delle schede aedes, della predisposizione delle aree per i moduli e le casette di legno, andrà  avanti per altri cinque o sei mesi. Ora si cerca di riportare le persone in condizioni abitative dignitose, stabili anche se temporanee in attesa che le loro abitazioni e i luoghi di lavoro siano riparati. Dico e ribadisco che ben venga qualunque soluzione porti a non occupare territorio per dare spazio a moduli abitativi, a non spendere soldi per una soluzione provvisoria con case temporanee che poi vengono demolite. Ben venga quindi l’uso del nostro patrimonio edilizio non utilizzato per accogliere nuclei familiari invece che realizzare delle casette per le quali bisogna urbanizzare le aree. La protezione civile sta seguendo tre filoni uno dei quali riguarda le macerie che rappresenta un problema molto rilevante. Avremo milioni di tonnellate di macerie delle demolizione che dovremmo collocare. Abbiamo iniziato con una procedura nella provincia di Ascoli Piceno con Arquata ed ora stiamo intavolando un discorso con il Cosmari per la provincia di Macerata e non è una operazione semplicissima perché tra le macerie vi è anche l’amianto. Il secondo filone seguito è quello del rilevamento dal danno ed ora con l’ordinanza emanata c’è la possibilità  per i singoli professionisti di certificare aedes con una perizia giurata. Ciò ci farà  risparmiare del tempo. Ed è importante per vedere quante casette servono e quindi quante ne dobbiamo disporre. Un occhio di riguardo va anche alle attività  produttive. Chi ha chiuso un negozio per i danni del terremoto non ha più reddito e se quell’attività  in breve tempo non dovesse riprendere c’è il rischio elevato che cesserò per sempre.» Importante è stato anche il contributo di Fabio Massimo Eugeni, presidente dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Macerata, che si è soffermato sulle regole da seguire in caso di terremoto. E’ stata poi la volta di Gino Pala, responsabile volontari Rotary Distretto 2090, che ha illustrato il progetto Fenice del Distretto 2090. Gianni Giuli, psichiatra di Macerata, si è soffermato sul tema della resilienza psicologica delle persone colpite dal sisma. Di seguito è intervenuto Emanuele Tondi, geologo della scuola di Scienze e tecnologie dell’università  di Camerino. «Sicuramente si può sapere dove si possono verificare i terremoti più forti – ha aggiunto – nonché la magnitudo massima attesa. E poi si possono fare studi per capire in quali zone si possono verificare i terremoti prima di altre. E’ meglio, infine, costruire le case sulla roccia e non sulla sabbia. La roccia, comunque, non deve essere fratturata, ma integra, perché non amplifica l’onda sismica, mentre i terreni meno densi come sabbie e ghiaie possono amplificare anche di molto l’onda sismica. Si può costruire anche sulla sabbia, ma bisogna conoscere le caratteristiche geofisiche del terreno in modo da costruire per resistere a quelle amplificazioni.» Dell’illustrazione del decreto post terremoto si è invece occupato Franco Capponi, sindaco di Treia. Al convegno, condotto dal presidente del Rotary Tolentino, Fabio Nardi, hanno partecipato anche altri club del maceratese e del Distretto 2090 che comprende le regioni Marche, Abruzzo, Molise ed Umbria, il Rotary di Macerata, Macerata “MatteoÂ